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IL MODERNO

Il Veneto, oltre a proporre un ampio panorama di architetture di varie epoche del passato, dal romanico al gotico, dal rinascimento al barocco, ci offre anche una serie di opere moderne, disseminate un po' in tutte le province. Personaggio illustre, di origini veneziane, che determina fortemente i caratteri dell'architettura moderna è Carlo Scarpa, architetto, designer ed accademico. Il suo capolavoro, il complesso monumentale Brion, si trova ad Altivole, in provincia di Treviso, e gli fu commissionato dalla signora Brion nel 1970. Sempre nella stessa provincia, l'ampliamento della Gipsoteca Canoviana costituisce un altro degli esempi magistrali dell'opera di questo architetto. Ma il genio di Scarpa lo ritroviamo anche in altre città del Veneto: tra gli allestimenti museali, da ricordare a Verona, il restauro di Castelvecchio, opera d'arte esso stesso; a Venezia, gli interventi alle Gallerie dell'Accademia, al Museo Correr e alla Querini Stampalia.

Venezia. Fondazione Querini Stampalia

Venezia. Fondazione Querini Stampalia

Sempre rimanendo in territorio lagunare, i padiglioni della Biennale costituiscono essi stessi un'opera d'arte: ciascuno dedicato ad un singolo paese e realizzati, tra 1907 e 1964, da eccezionali personalità dell'architettura, costituiscono una sorta di straordinario museo dell'architettura moderna. Rietveld, Hoffman, Scarpa, Aalto e Fehn sono solo alcuni nomi dei progettisti.

Avventurandosi verso la zona montana, a Longarone (Belluno), la chiesa progettata da Michelucci, costruita negli anni Settanta, dalla possente ma slanciata struttura in cemento bianco ricorda le vittime del disastro del Vajont. Sempre in provincia di Belluno, altro esempio di architettura moderna, nato per volontà di Enrico Mattei, presidente dell'Eni, all'inizio degli Anni Cinquanta è il Villaggio Eni a Borca di Cadore, sfida urbanistica in un'area degradata, realizzata grazie al genio dell'architetto Edoardo Gellner.

Di epoca fascista, sono invece gli interventi di Quirino de Giorgio, principale interprete dell'architettura del fascismo nella provincia di Padova: tra le sue opere più importanti, che hanno lasciato un'impronta indelebile nel panorama architettonico veneto, le Case del Fascio, (Vigonza, Noventa Padovana, Piazzola sul Brenta) e i nuovi borghi rionali (Vigonza, Candiana) in cui il mattone torna ad essere protagonista delle atmosfere surreali create dai suoi complessi architettonici, senza tralasciare l'interesse per l'edilizia cinematografica.

Spostandosi ad Asiago, in provincia di Vicenza, negli anni Trenta l'architetto Daniele Calabi progettò gli edifici principali dell'Osservatorio Astronomico, fondato dall'Università di Padova, dotato di telescopio e cupola girevole, destinato a sostituire lo storico Osservatorio della Specola.